Argonauta del Simbolo

Argonauta del Simbolo, Leonardo ( “ nomen est omen “ ) continua ad attraversare, infaticabile e giammai appagato, oceani di cromie radiose e di guizzanti fluidità materiche ( identificate, a volte, con inimitabile acutezza esploratrice) impregnando il Terzo Occhio della creazione artistica di paesaggi e orizzonti da imprigionare in molteplici servostrutture espressive atte a veicolari ed a riconsegnarci, nella pianezza della loro inquietante magnificenza, non solo quali appalesate, ectoplasmiche testimonianze di quell’Ignoto che intriga e seduce in un gioco di Mistero fra Realtà ed Inganno ( laddove innumerevoli sequenze visuali, come gallerie di specchi non speculari, moltiplicano e diversificano i dedali di un’apparente e forse ingannevole ridimensionarsi) ma come veritiere Icone della Coscienza e preziosi reperti di un altrettanto interminabile viaggio al centro di un Io individuato tra le sue mille spirali e reincarnato nelle sue infinite epifanie di Luce.
Con antica sapienza di tecniche e padronanza assoluta di un Segno/Gesto chiamato dall’artista a piegarsi alla polivalenza dell’esprimere in una duttilità atta a riunire, in esiti oggettivamente straordinari, il Caos del dinamismo spaziale e l’Ordine di una composta ragionevolezza espressiva, Leonardo La Barbera ci gratifica, sulle tele ed in quel vetro la cui lavorazione è “summa” dei Quattro Elementi della Natura ( il Fuoco, l’Aria, l’Acqua, la Terra ), di un talento che, con tutta legittimità, lo colloca ad un superiore livello: quello di un’Arte perfettamente abilitata, per suo merito, a fornirci risposte di gratificante fruizione agli eterni quesiti – chi siamo? Da Dove veniamo? Dove andiamo? – di una Filosofia che, nelle opere del maestro ( ed in ogni tappa, in ogni sequenza, persino in ogni silente intervallo di questo suo ammaliante “ excurrere “ alla ricerca delle radici del cuore umano ) torna finalmente a proporsi e ad imporsi, in nutrimento di saggezza e conforto dell’anima, quale suprema ed unica Madre della Conoscenza, donandoci la rincuorante Memoria del Passato e la miracolosa presenza dell’ Io nell’Oltre e dell’Oltre nell’Io.

Prof. Nuccio Mula
Teorico della Percezione Visiva
Critico d’Arte

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